Detrarre interessi mutuo: informazioni sulle detrazioni del 730
Tutto quello da sapere sulle detrazioni degli interessi passivi mutuo
Molto spesso si parla delle agevolazioni prima casa, ossia di quegli “sconti” di cui un soggetto può avvalersi se acquista, ristruttura o costruisce la sua prima abitazione. Per il neo-mutuatario si tratta di una boccata d’aria, una concreta, seppur moderata, opportunità di vedersi tornare indietro qualche soldo. Ma come si fa a detrarre gli interessi del mutuo?
Come è noto, la detrazione degli interessi passivi mutuo è ormai una formula collaudata alla dichiarazione dei redditi, che consente ai mutuatari di detrarre alcune spese relative all’acquisto dell’immobile e all’accensione del mutuo. Ecco che allora per il mutuatario, che ha da poco ottenuto il finanziamento o per tutti coloro che sono in procinto di acquistare la loro prima casa, si presenta una soluzione per iniziare a risparmiare sul gravoso impegno economico che è il mutuo. Ed è proprio la normativa italiana ad andargli incontro, permettendogli di godere della detrazione fiscale con interessi agevolati. Ma quali sono?
Con questo articolo vi mostreremo come si fa la detrazione degli interessi mutuo prima casa col 730, andando a vedere cosa si può detrarre e cosa no, quali sono i requisiti e la documentazione necessaria per detrarre questi interessi dal mutuo.
Come detrarre gli interessi mutuo prima casa
Come accennato nell’introduzione, tutti i soggetti che hanno acceso un mutuo per acquisto, ristrutturazione o costruzione prima casa hanno diritto alla detrazione fiscale. Con l’introduzione di questa legge, i neo-mutuatari vengono agevolati dal fisco che gli consente di detrarre gli interessi passivi del mutuo prima casa durante la dichiarazione dei redditi.
Chiaramente, la dichiarazione dei redditi non è uguale per tutti: un lavoratore dipendente compilerà il 730, diversamente dal libero professionista con partita Iva. Ad ogni modo, anche i lavoratori autonomi possono godere dell’agevolazione fiscale compilando il Modello Unico.
Compilando 730 o Unico, il mutuatario può richiedere di usufruire delle agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa, andando così a pagare imposte ridotte sull’atto d’acquisto, ma non solo. Ma quali sono queste imposte? e quali invece gli altri interessi passivi che possono essere detratti?
Leggi anche: come si fa il 730 per la dichiarazione dei redditi?
Cosa si può detrarre?
Come accennato, la detrazione fiscale consente innanzitutto a chi ha acquistato, ristrutturato o costruito la prima abitazione, così a chi e surroga o rinegozia il contratto, di pagare imposte ridotte sull’atto d’acquisto. Si tratta di pagare ad un prezzo ridotto le imposte di registro, catastale, ipotecaria, così come l’IVA e le spese notarili.
Ad esempio, se il mutuatario acquista la prima casa da un privato pagherà un’imposta di registro pari al 2% del valore dell’immobile invece che al 9%, con le imposte ipotecaria e catastale fisse a 50 euro. Diversamente, se acquista da impresa costruttrice a regime IVA pagherà una percentuale ridotta del 4% piuttosto che del 10%, con imposte fisse a 200 euro. Insomma, chi acquista la prima casa parte già avvantaggiato sotto questi aspetti. Ma oltre alle riduzioni legate all’acquisto, il neo-mutuatario può usufruire della detrazione degli interessi passivi annui sul mutuo prima casa.
Si tratta della detrazione Irpef che consente di recuperare il 19% del totale speso fino ad un massimo di 4000 euro ad abitazione (e non ad intestatario). In questo caso, l’agevolazione riguarda le spese e le tasse riguardanti la compravendita, compresa l’assicurazione sulla casa. Ricapitolando, si possono detrarre:
- spese di istruttoria;
- costi di perizia;
- imposte ipotecarie o spese sostenute dal notaio per iscrizione e cancellazione dell’ipoteca;
- compenso del notaio per la stipula del contratto del mutuo con fattura;
- costi di preammortamento;
- spese per agenzia immobiliare;
- spese per intermediazione bancaria;
- assicurazione sulla casa;
- spese per la compravendita;
- spese incasso rata.
Requisiti detrazione mutuo prima casa
Per procedere con la detrazione degli interessi è necessario che il titolare non sia proprietario di altri immobili, che abbia la residenza in Italia e che l’immobile acquistato sia adibito a prima casa. Premesso ciò, è possibile detrarre gli interessi di:
- mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale (rigo E7, codice 7);
- mutui ipotecari accesi prima del 1993 (righi da E8 a E10, codice 8);
- mutui (compresi quelli non ipotecari) contratti nel 1997 per effettuare interventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione su tutti gli edifici compresa l’abitazione principale (righi da E8 a E10, codice 9);
- mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliari da adibire ad abitazione principale (righi da E8 a E10, codice 10);
- prestiti e mutui agrari di ogni specie (righi da E8 a E10, codice 11).
Al contrario, non è consentito detrarre gli interessi di:
- mutui stipulati nel 1991 o nel 1992 per motivi diversi dall’acquisto prima casa;
- mutui stipulati dal 1993 per motivi diversi dall’acquisto della prima casa (ad esempio per l’acquisto della seconda casa), a parte i casi descritti precedentemente.
Detrarre interessi mutuo: guida alla compilazione del 730
Visti e considerati quali interessi sono detraibili con i relativi codici, vediamo come compilare il 730 per detrarre gli interessi dal mutuo. Ricordiamo che dal 2020 esiste un obbligo di tracciabilità sui pagamenti, che devono avvenire solo mediante assegni, bonifici o carte di debito/credito/prepagate. Tutte le spese in contanti non sono detraibili.
Dunque, se hai le spese tracciate, puoi richiedere la detrazione fiscale quando presenti la tua dichiarazione dei redditi, compilando il 730. Vediamo come si fa.
- Scaricare il modello 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle entrate.
- Recarsi sul Quadro E dedicata ad oneri e spese detraibili e oneri deducibili.
- Compilare la sezione E7 relativa a “Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale”, indicando gli interessi passivi maturati dal contratto di mutuo e relativi oneri.
Approfondisci: Guida al 730: scadenze, spese detraibili, al CAF o precompilato
Come si calcolano gli interessi del mutuo?
Per calcolare gli interessi passivi maturati con il contratto di mutuo bisogna applicare una formula matematica che moltiplica il Capitale residuo per il Tasso di interesse annuo, diviso per il numero di rate; ossia: “Qi= (C x i%) /n”. Per calcolare la quota di interessi annuali (Qi), dunque, è necessario conoscere tre dati:
- quota capitale (C)
- tipologia di tasso e percentuale di interesse (i%);
- numero di rate annuali (n)
ESEMPIO. Mutuo di 100 mila euro con un tasso fisso dello 0,05% annuo con 12 rate mensili di cui la quota capitale è pari a 833,33. Interessi passivi = (100.000 x 0,05) / 12 = 416,67 euro.
Se bisogna contare gli interessi delle rata successive è sufficiente sottrarre alla quota capitale erogata (100 mila euro) la quota capitale spesa con la singola rata (833,33 euro), e ripetere la formula: Interessi passivi = (99.166,67 x 0,05) / 12 = 413,19 euro. E così via.
Infine, per calcolare la detrazione del 19% basterà dividere la somma degli interessi per 100, moltiplicando poi il risultato per 19. A prescindere dal risultato, è importante ricordare che per legge l’importo annuale massimo detraibile per l’agevolazione prima casa è di 4.000 euro.
Quanto si recupera dal 730?
Come sarà intuibile, a prescindere dal calcolo sugli interessi maturati, esiste un tetto massimo per la spesa annuale detraibile. Infatti, con la detrazione al 19% fino a 4.000 euro di interessi, non si possono scaricare più di 760 euro l’anno. Ma vediamo quanto si può recuperare col 730 caso per caso.
- Mutuo prima casa contratto in qualsiasi data -> fino a 4000 euro.
- Mutuo contratto dal 1998 per costruzione e ristrutturazione prima casa -> fino a 2.582,28 euro.
- Mutuo contratto nel 1997 per manutenzione, restauro e ristrutturazione anche non prima casa -> fino a 2.582,28 euro.
- Mutuo contratto prima del 1993 anche non prima casa -> fino a 2.065,83 euro.
Documenti per la dichiarazione dei redditi per mutuo
Per usufruire delle detrazioni fiscali al 19% è necessario possedere una documentazione durante la dichiarazione dei redditi. Tuttavia, tale documentazione non è da allegare al 730 ma va conservata ed eventualmente consegnata all’Agenzia delle entrate per controlli fiscali. Ad ogni modo, la documentazione si rifà all’anno in cui è stato richiesto il mutuo e comprende:
- contratto di mutuo;
- atto di compravendita;
- certificazione degli interessi passivi rilasciati all’istituto bancario;
- documentazione di tutte le spese effettuate tra imposte e notaio.
Con la speranza di avervi fornito le informazioni che cercavate, termina qui la guida su come detrarre interessi del mutuo. Come abbiamo visto, la detrazione degli interessi mutuo prima casa è una faccenda burocratica che porta a diversi vantaggi per chi acquista, ristruttura o costruisce la prima abitazione. Si tratta di “sconti sulle tasse” che fanno comodo al neo-mutuatario, considerando tutti gli oneri che il debito bancario comporta.
Compilare il 730 è piuttosto semplice, grazie al modello pre-compilato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle entrate. E avendo a portata di mano il piano di ammortamento è possibile calcolare, con la formula matematica che vi abbiamo illustrato, gli interessi passivi del mutuo utili alla detrazione fiscale.
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