Certificato contestuale per richiesta mutuo: che cos’è e come recuperarlo?
Informazioni per ritirare e scaricare il certificato contestuale per mutuo
Quando si acquista un’immobile, molti sono i documenti che devono essere raccolti e presentati da parte dell’acquirente. Ogni figura coinvolta in questa compravendita deve ricevere gli opportuni documenti: il venditore e il notaio che formalizza la procedura; il perito che stima il valore dell’immobile e l’istituto di credito che decide se erogare il finanziamento e quale importo concedere. Molti di questi documenti saranno duplicati, da consegnare a più di un soggetto. Un documento fondamentale è quello del certificato contestuale per mutuo. Questo certificato contestuale rientra nella categoria di documenti personali del richiedente e riassume informazioni sparse su altri certificati. Di seguito vediamo cos’è un documento contestuale e come fare per ottenerlo.
Documenti e certificato contestuale per mutuo: quali sono?
Per presentare la richiesta di mutuo, il richiedente è tenuto a presentare una gamma di documenti all’istituto di credito. Questi documenti hanno il compito di aiutare la fase istruttoria da parte dell’istituto erogante. Le dimensioni dell’importo erogato richiedono infatti una certa cautela nel valutare se e fino a che condizioni il debitore sarà in grado di onorare il debito contratto. Si può dire che i documenti sono la prima parte della tutela contro l’inadempienza della controparte.
È possibile distinguere questi documenti in diverse categorie: in primo luogo, tutti i documenti relativi alla persona del richiedente, con l’eventuale estensione ad altri membri di famiglia, in quanto cointestatari o garanti del mutuo contratto o cointestatari dell’immobile acquistato.
Una seconda categoria di documenti riguarda l’immobile stesso, al fine di stimarne il valore: di norma, gli istituti di credito tendono a finanziare solo una quota di questo valore, lasciando all’acquirente l’onere di contribuire con la quota restante. Più in dettaglio, il Loan-to-Value (LTV) è quel valore che stabilisce l’importo massimo finanziabile in rapporto al valore dell’immobile. Le attuali condizioni di mercato si attestano su un loan-to-value dell’80% per cui, su un immobile di 200 mila euro, l’istituto di credito può arrivare a finanziare fino a 160 mila euro e i restanti 40 mila saranno conferiti dall’acquirente.
I documenti dell’immobile non servono solo a stimare il suo valore attuale, ma anche quello futuro: se il debitore non fosse in grado di estinguere il debito pagando puntualmente tutte le rate del piano di ammortamento, l’istituto di credito potrebbe decidere di pignorare l’immobile. L’immobile pignorato sarebbe quindi messo all’asta, col rischio di recuperare una parte troppo bassa rispetto al prestito erogato. Anche per questo, l’istituto di credito ha tutti gli interessi a far stimare correttamente l’immobile.
Documenti personali
I documenti personali, che il richiedente è tenuto a consegnare, sono i seguenti:
- Carta d’Identità in corso di validità
- Codice Fiscale
- Permesso di soggiorno, per i cittadini stranieri
- Eventuale copia dell’atto di matrimonio
- Eventuale copia dell’omologazione della separazione o della sentenza di divorzio
- Certificato contestuale
In particolare, il Certificato Contestuale riassume informazioni circa lo stato civile, lo stato di famiglia e la residenza del richiedente. Questo è dunque un documento di riepilogo.
Documenti fiscali e reddituali
Un secondo gruppo di documenti servono a stabilire la capacità reddituale del richiedente e, con essa, la sua affidabilità come debitore. i documenti fiscali e reddituali dipendono dalla professione svolta o dallo status di pensionato. Questi sono:
- Ultime due buste paga, in caso di lavoratori dipendenti
- Ultimi due modelli unici, per i lavoratori autonomi
- Cedolino della pensione, per i pensionati
- Ultimo estratto di conto corrente.
Documenti per l’immobile
I documenti dell’immobile hanno il duplice scopo di permettere una stima adeguata dell’immobile e di verificare la corretta sequenza dei passaggi di proprietà, in accordo con i dati trascritti nei pubblici registri.
Per queste motivazioni, l’istituto di credito richiede i seguenti documenti:
- La planimetria catastale
- L’eventuale concessione edilizia
- La proposta di acquisto o il compromesso
- Il rogito del venditore
Certificato contestuale di residenza mutuo: cos’è
Il Certificato Contestuale è un riepilogo che riassume più documenti. Per questa sua caratteristica è anche detto Certificato cumulativo: in esso sono raccolti i dati che provengono da diverse certificazioni. Uno dei vantaggi è che, facendo la richiesta del Certificato Contestuale è possibile risparmiare sui bolli da applicare ad ogni certificato.
Questo documento può essere richiesto per diversi scopi, come un matrimonio o un mutuo. Le informazioni che un Certificato Contestuale per un mutuo può contenere sono le seguenti:
- Residenza anagrafica
- Stato civile
- Data di nascita
- Stato di famiglia
In questo senso, il certificato contestuale di residenza per mutuo serve ad attestare appunto la residenza del richiedente credito. A questa lista sintetica si possono aggiungere altri eventuali dati come la cittadinanza, il godimento di diritti politici, ecc.
A seconda delle esigenze, questo documento può essere emesso in carta libera o con bollo. Il bollo apposto ha un costo di 16 euro. È importante assicurarsi che il soggetto a cui deve essere presentato questo documento possa accettarlo anche in carta semplice: nel caso dell’istituto di credito che eroga il mutuo, di norma questo documento deve riportare la marca da bollo. Data la complessità delle fasi per ottenere un finanziamento, è buona norma avere indicazioni chiare da parte dell’istituto erogante.
Il Certificato Contestuale di residenza per mutuo ha una durata di sei mesi, che può essere prolungata con dichiarazione firmata in calce da parte dell’interessato per confermarne l’attualità delle informazioni riportate.
Certificato contestuale per richiesta mutuo: dove trovarlo
Come detto, il Certificato Contestuale è un documento di riepilogo sulle informazioni personali dell’acquirente dell’immobile. L’interessato può ottenere un Certificato Contestuale per richiesta mutuo direttamente online: diversi siti permettono di scaricare a pagamento documenti ufficiali di persone fisiche o giuridiche.
Scaricare un Certificato Contestuale potrebbe arrivare a costare una cinquantina di euro, tasse e iva comprese. Chiunque può richiedere questo documento: non solo il diretto interessato, quindi. La regola è sensata: in questo modo, chiunque abbia interesse a verificare le condizioni civili di una controparte può avere queste informazioni, senza necessariamente doverle richiedere all’interessato.
Certificato contestuale per mutuo: quando serve?
Il Certificato Contestuale ha diversi ambiti di applicazione, oltre alla semplice richiesta di mutuo. Sempre in ambito immobiliare, questo potrebbe essere necessario anche in caso di ristrutturazione dell’immobile, oppure nel caso in cui l’intestatario sia il venditore. Un altro caso è quello della surroga del mutuo.
Oltre a questi casi, in Certificato Contestuale può essere richiesto per stipulare un contratto di lavoro: il datore di lavoro potrebbe richiedere o gradire un riassunto delle informazioni rilevanti in un unico documento. Parimenti, in caso di matrimonio potrebbe essere utile ottenere un Certificato Contestuale degli sposi.
Come abbiamo visto, due sono i vantaggi principali della richiesta di un Certificato Contestuale: da un lato, un unico documento permette un risparmio di costi non trascurabile. Considerato che per ogni documento da presentarsi in carta bollata la marca da bollo ammonta a 16 euro, è sufficiente moltiplicare questo costo per tutti i documenti che possono essere così riassunti. Dall’altro lato, un unico documento permette un apprezzabile risparmio di tempo, soprattutto per quei documenti che non sono facilmente reperibili online o per i quali sono coinvolti diversi uffici per la loro emissione.
Come scaricare il certificato contestuale per surroga mutuo
Il Certificato Contestuale potrebbe servire anche per la surroga del mutuo. Come accennato, infatti, questo documento racchiude in sé l’attestato di residenza, di cittadinanza, lo stato civile e di famiglia; per questo motivo, potrebbe risultare molto utile scaricare tale Certificato Contestuale per surroga del mutuo. In questo caso, il procedimento resta lo stesso: sul sito del Comune o del governo www.anagrafenazionale.interno.it è sufficiente accedere con Spid.
La compravendita di un immobile è una procedura articolata e complessa, che coinvolge più soggetti, ai quali devono essere forniti una serie di informazioni e documenti rilevanti. In particolare, per accettare la richiesta di un mutuo, l’istituto di credito necessita di conoscere nel dettaglio le informazioni relative all’acquirente, tanto di natura personale e civile, quanto fiscale e reddituale, e quelle relative all’immobile per il cui acquisto è richiesto il finanziamento. Il Certificato Contestuale per mutuo è un documento idoneo a riassumere una lista di informazioni personali di una persona fisica. Queste riguardano principalmente la sua residenza anagrafica, il suo stato civile, la data di nascita e lo stato di famiglia. A questa lista sintetica si possono aggiungere altri eventuali dati come la cittadinanza, il godimento di diritti politici, ecc.
Il Certificato Contestuale di residenza può essere richiesto negli uffici dell’anagrafe oppure può essere scaricato dai siti online che possono accedere alla banca dati anagrafica. Questo documento può essere prodotto in carta semplice, o in carta bollata. In questo ultimo caso sarà necessario apporre sul documento una marca da bollo del valore di 16 euro. Il vantaggio di ottenere un Certificato Contestuale per la richiesta mutuo è doppio: da un lato, permette di risparmiare tempo, richiedendo un solo documento; dall’altro, permette di risparmiare soldi, dovendo apporre un unico bollo per tutte le informazioni presentate. Inoltre, è possibile estenderne la validità oltre i sei mesi apponendo una nota firmata da parte del soggetto a cui appartengono i dati, con la quale si indica che le informazioni riportate non sono cambiate.
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