Vicini rumorosi: cosa fare? Consigli e suggerimenti
Cosa fare con vicini e condomini rumorosi di notte e in orari di riposo
Abitare in un condominio comporta avere dei vicini a distanza di pochi passi. A volte questa convivenza può essere complicata, quando i vicini sono rumorosi molesti. Talvolta questi rumori sono un fatto isolato, che può capitare a tutti. Altre volte, si tratta solo di un periodo transitorio, come quando nell’appartamento a fianco è arrivato un nuovo nato, che potrebbe piangere a tutte le ore. Fin qui siamo nei casi della normale routine.
Altre volte, i vicini rumorosi possono davvero non fare caso al decoro e alla buona creanza della vita comune. Queste sono situazioni che possono rendere difficile il proprio riposo o la propria professione, per chi lavora da casa. Rapporti esacerbati e incomprensioni possono facilmente degenerare in liti condominiali, da cui poco di buono può derivare. È decisamente più utile sapere come affrontare queste situazioni in maniera efficace e corretta per risolvere il problema senza che questo si trascini a lungo o dia luogo ad altre controversie pretestuose.
Vicini rumorosi: cosa dice la legge
Il Codice Civile può esserci d’aiuto a definire la questione. L’articolo 844 stabilisce che i rumori, come le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni o altre propagazioni, devono superare un livello normale di tollerabilità per essere considerate illecite.
Quindi, non basta che si avvertano rumori o esalazioni, ma queste devono essere superiori alla norma. Spetta al Giudice decidere se questo livello sia superato o meno. Questo comporta che un eventuale ricorso potrebbe non essere accolto.
È più facile stabilire se l’orario in cui si producono questi rumori sia o meno consono. In linea di massima, al di fuori del periodo serale e notturno sarà più plausibile che i rumori siano ammessi. Indicativamente tra le 7 del mattino e le 21 si presume che vi sia maggiore tolleranza. Stesso discorso per la durata: più accettabile è un rumore di breve durata piuttosto che delle emissioni continuative.
A normare la questione vi è anche l’articolo 659 del Codice Penale, il quale stabilisce che chiunque disturba le occupazioni o il riposo delle persone possa essere punito con l’arresto o l’ammenda fino a 309 euro. Il disturbo può essere attuato nelle forme più disparate: con schiamazzi o rumori; tramite strumenti sonori o segnalazioni acustiche; suscitando o non impedendo strepiti di animali.
In generale, la contravvenzione viene comminata dietro querela sporta dalla persona offesa. Possono essere sanzionate anche le professioni e i mestieri rumorosi, se esercitate contro le disposizioni di legge o le prescrizioni dell’autorità, con un’ammenda da 103 a 516 euro.
Condomini rumorosi: attenzione al regolamento
Un’altra fonte importante per stabilire se il comportamento del vicino rumoroso sia accettabile o oltre la soglia di sopportazione è il regolamento di condominio. Questo è un documento che raccoglie tutte le regole accettate dai condomini, proprietari o affittuari, per vivere nel condominio. Tra gli articoli del regolamento, ve n’è uno che definisce al meglio gli orari in cui è più tollerabile un rumore. Queste fasce orarie possono essere definite in linea di massima in due o tre gruppi. Oltre alla fascia notturna, in cui è massima la cautela verso le emissioni acustiche, è di norma richiesto un maggiore silenzio nella fascia che va da pranzo al primo pomeriggio. Più tollerabili i rumori al mattino e nel tardo pomeriggio.
Il regolamento potrebbe anche preveder degli orari per l’uso del cortile e degli spazi comuni da parte dei bambini. Questi orari potrebbero variare a seconda della stagione.
Alcuni condomini potrebbero prevedere il divieto in toto di avere animali domestici. Altri potrebbero semplicemente richiedere, come normale, di provvedere a che questi non arrechino disturbo. È, per esempio, il caso dei cani che potrebbero abbaiare nelle ore serali al passaggio dei condomini.
Vicini rumorosi di notte, cosa fare?
Un caso particolare riguarda i vicini rumorosi di notte. Già, perché se durante le ore piccole si sentono schiamazzi e rumori, difficilmente la polizia o l’amministratore di condominio potranno esserci d’aiuto. O meglio, la polizia può intervenire se il rumore è ipotizzabile come illecito penale (disturbo della quiete pubblica) oppure è tale da far svegliare l’intero quartiere. Allo stesso modo, l’amministratore è chiamato ad intervenire qualora la persona in questione stia violando una clausola condominiale, che tuttavia non sempre è presente a definire i rumori del vicinato. Dunque, che fare in caso di vicini rumorosi di notte?
L’unico modo di affrontare la questione in questo caso è rivolgersi ad un avvocato per una diffida il proprietario con una raccomandata a/r. In questo modo, il legale potrebbe avviare una una causa ordinaria di tipo civile contro il comportamento molesto dei vicini.
Vicini rumorosi: soluzioni
Visto cosa dicono la legge e i possibili regolamenti di condominio, possiamo valutare quali possibili soluzioni ci siano nel caso di vicini rumorosi. Ci sono diversi possibili rimedi, che vi presentiamo in ordine di gravità.
Una prima buona cosa da fare è recarsi dal vicino e avvisarlo del rumore. Potrebbe darsi che questi non si sia accorto del fastidio arrecato. Ad esempio, in caso di pareti sottili, un volume della musica non eccessivo percepito in una casa, potrebbe attraversare i muri e arrivare al vicino. Non è necessariamente detto che l’azione si compiuta di proposito o a spregio delle regole della buona convivenza condominiale. Come sempre, meglio presentare le proprie motivazioni in maniera civile ed educata. Nella maggior parte dei casi, questo dovrebbe essere sufficiente a risolvere la questione.
Se però il rumore non raggiunge soltanto voi ma a lamentarsene sono anche altri vicini, questo può giustificare una chiamata alle forze dell’ordine. Questo perché in questo caso si può configurare il reato di disturbo alla quiete pubblica, come definito nel già citato articolo 659 del Codice Penale.
In alternativa alla chiamata contestuale ai rumori, è possibile sporgere denuncia in un secondo momento presso il comando dei carabinieri o la questura di polizia. In entrambi i casi, la denuncia farà partire le indagini che potranno portare a un processo penale. Questo rimedio, se da un lato può essere efficace per far cessare la molestia, dall’altro ha lo svantaggio di essere di lunga soluzione.
Un’altra soluzione, intermedia alla semplice conversazione e alla denuncia alle forze dell’ordine, può essere quella della diffida. Questa è un documento scritto in cui viene intimato a qualcuno di smettere un comportamento che arrechi danno. L’articolo 1454 del Codice Civile stabilisce che la diffida può essere scritta da un avvocato o direttamente dalla persona interessata a far cessare i rumori molesti. Lo scopo della diffida è quello di costituire una prova, utile in caso di una successiva denuncia o processo civile.
Infine, come accennato poc’anzi nel caso in cui i vicini facciano rumore di notte, è possibile agire per vie legali e chiedere al proprio avvocato di occuparsi della questione. Questa soluzione può portare tanto al ricorso d’urgenza, quanto alla richiesta del risarcimento dei danni. Il primo, è il ricorso di urgenza proposto in accordo all’articolo 700 del Codice di Procedura Civile per il quale, chi avesse il fondato timore che un ricorso ordinario possa essere troppo lento per risolvere il problema. Per chiedere i danni ai vicini rumorosi è necessario dimostrare che il danno sia stato effettivamente causato da quel comportamento, e questo potrebbe non essere facile.
Vicini rumorosi: quando lo sono davvero
È necessario fugare ogni dubbio sul rumore che i vicini possano fare. Può darsi il caso che questo non sia davvero eccessivo ma che alcuni condomini siano particolarmente suscettibili a questo riguardo. È utile osservare cosa dice la giurisprudenza. In questi casi, per valutare il livello del rumore si ricorre al criterio comparativo di valutazione del rumore, per il quale i suoni emessi devono essere più alti rispetto al rumore di fondo. Durante il giorno, per maggiore tolleranza, il rumore è eccessivo quando supera i 5 decibel. Nelle ore serali, in cui vi è richiesta più quiete, questa differenza scende a 3 decibel.
I condomini rumorosi possono costituire un fastidio non indifferente. Anche un danno, se i rumori impediscono il riposo vostro o dei vostri cari. La legge norma la buona convivenza condominiale, tanto in ambito civile, quanto in quello penale. I rumori, come le altre emissioni non devono eccedere una determinata soglia, che la giurisprudenza stabilisce in 3 o 5 decibel rispetto al rumore di fondo. Se poi il rumore fatto dai vicini disturba più persone, si può configurare il reato di disturbo alla quiete pubblica.
Il regolamento condominiale previene questi comportamenti regolando ore e modalità in cui suoni e rumori possono essere ammissibili. Non sempre il rumore deriva da un comportamento scorretto; ad esempio, nel caso di lavori di ristrutturazione.
Legge e regolamento aiutano a definire cosa è un rumore molesto. Poi spetta al condomino infastidito decidere come comportarsi. Una buona regola, sempre valida, è quella di parlare educatamente col vicino, il quale potrebbe non accorgersi del fastidio arrecato. Questo potrebbe far smettere il comportamento nocivo e risolvere la questione.
In caso contrario, i rimedi vanno dal chiamare le forze dell’ordine, se il rumore si sta ancora verificando, allo sporgere denuncia nei giorni successivi. Si può poi scrivere o far scrivere una diffida al condomino, che gli intimi di cessare tale comportamento. Infine, è possibile ricorrere al proprio avvocato per ottenere una procedura d’urgenza e/o il risarcimento del danno.
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